Sono moltissime le sostanze, soprattutto utilizzate in processi industriali o che derivano dai processi produttivi, identificate dagli scienziati come cancerogene, cioè che provocano con evidenze scientifiche il cancro. Se, però, è vero che per molti processi industriali non vi è prova scientifica di questa cancerogenicità, è altrettanto vero che è difficilmente negabile il rapporto di causa effetto, studiando i dati epidemiologici territoriali. Secondo i dati statistici, molte malattie si riscontrano in quantità sensibilmente maggiori alla media in condizioni di inquinamento atmosferico. E’ questo, ad esempio, il caso di un paese del Piemonte che ospita un grande stabilimento siderurgico dove l’incidenza di asma infantile è decisamente maggiore dell’incidenza di altre località del medesimo comprensorio e in ogni caso superiore ai casi medi Regionali.
Non si può affermare scientificamente che l’inquinamento di tale azienda provochi l’asma infantile ma certo che è ragionevolmente difficile sostenere il contrario. Una delle situazioni maggiormente preoccupanti la si trova in Puglia, particolarmente a Taranto, dove l’incidenza di tumori infantili è del 30% superiore alla media nazionale ma anche a quella Regionale. La controversa attività dell’Ilva, oggetto di interventi della Magistratura, contrastata in parte dallo stesso Governo, può essere alla base di questa drammatica situazione che colpisce particolarmente i bambini tarantini?
Non lo si può affermare, mancando la prova scientifica incontrovertibile ma come spiegare diversamente questa enorme differenza tra Taranto e il resto della Regione e della Nazione? Cosa sta provocando questa devastante incidenza di tumori infantili se non è l’inquinamento dell’Ilva? Nessuno è in grado di dare risposte certe su questo ma il Presidente della Regione, Emiliano, ha chiesto già più di una volta l’intervento di Renzi, in quanto Capo del Governo per tutelare la salute degli abitanti di Taranto ma intanto i bambini continuano ad ammalarsi.
L’interrogativo è ancora un altro: se ora si stanno sviluppando così tanti tumori infantili, sapendo che sovente lo sviluppo neoplastico ha tempi lunghi, spesso con latenze di molti anni, quale sarà il futuro dei bambini di questa splendida città avvelenata? Quanti di loro svilupperanno tumori in età più avanzata? Quanti di loro si ammaleranno nel fiore della gioventù? Soltanto il futuro ci darà queste risposte ma i timori sono molti e fondati.