Scienziati Britannici, dell’University of Lancaster, hanno dimostrato la presenza nel cervello di particelle di ossido di ferro, giunte nel tessuto cerebrale a causa dell’inquinamento. Lo studio è stato condotto analizzando il tessuto cerebrale di molte persone decedute per malattie neurovegetative, a Città del Messico, una delle città maggiormente inquinate al mondo e a Manchester, un’altra città che in quanto ad inquinamento non scherza.
In pratica abbiamo il cervello arrugginito, in quanto l’ossido di ferro altro non è che ruggine. Le particelle ritrovate nel tessuto cerebrale sono sferiche, tipiche della combustione, mentre il ferro contenuto nell’organismo è in forma di cristalli. In altri studi paralleli, particelle di ferro sono state così numerose che, estratte con un campo magnetico dai tessuti, hanno costituito una quantità impressionante. Oltre al ferro sono state trovate anche tracce di platino, tipico delle marmitte catalitiche.
L’ipotesi, ancora tutta da dimostrare, è che queste particelle inquinanti nel cervello abbiano una forte responsabilità nell’insorgenza della malattia di Alzheimer.